Jace sembrava quasi nervoso. «Jace Wayland. Ti ricordi? Sono del Conclave.»
«Oh, sì.» Magnus sembrava ringalluzzito. «Sei quello con gli occhi azzurri?»
«Parla di Alec» suggerì Clary.
«No. I miei occhi vengono solitamente definiti dorati» disse al citofono.
«E luminosi, tanto per la cronaca.»
«Ah, sei quell'altro.» Magnus sembrava deluso. Se non fosse stata tanto sconvolta, Clary sarebbe scoppiata a ridere.
Jace guardò con un certo disgusto il gatto. «Ma quello non è un gatto»osservò. «È grande come un criceto.»
«Sarò tanto gentile da dimenticare quello che hai appena detto» disse Magnus spingendo il presidente Miao verso la scala alle sue spalle.
«E io dimenticherò la tua delusione nel vedere me invece di Alec. La maggior parte delle persone tende ad avere la reazione opposta.»
«Me ne rendo conto perfettamente» ammise Magnus. «Ma c'è qualcosa nel tuo amico. Non è come voi.»
«È più gentile» disse Jace. «E non è pronto per i tuoi giochetti. Stagli alla larga.»
Magnus lo guardò con gli occhi socchiusi. «È un ordine ufficiale del
Conclave?»
«Più che altro un consiglio.»
Clary si allontanò i capelli dalle pelle sudata. «Ti odio quando rispondi a una domanda con un'altra domanda.»
«No, non è vero. Mi trovi affascinante. E comunque non preferiresti conoscere la verità?»
«No. Voglio dire, forse. Non lo so.» Sospirò. «E tu?»
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