lunedì 30 settembre 2013


Jace: Dannazione ragazza, mi leggi nel pensiero. Non ci sono giochi di parole che non puoi indovinare?
Clary: E' un mio potere speciale. Posso leggere nella tua mente quando fai pensieri sporchi."
Jace: Quindi il 95 % del tempo.
Clary: 95% ? E l'altro 5% ?
Jace: Oh, lo sai, il solito - demoni che potrei uccidere, rune che devo ancora imparare,
persone che mi hanno infastidito di recente, papere."
Clary: Papere?
Jace: Odio le papere. Non so perché. Le odio da sempre.

(Città Delle Anime Perdute)


 Qualcosa dentro di lei si incrinò e si spezzò e le parole si riversarono fuori... "Che cosa vuoi che ti dica? La verità? La verità è che voglio bene a Simon come dovrei voler bene a te e vorrei che fosse lui mio fratello, e non tu, ma non posso farci niente, e neanche tu! O hai un'idea migliore, visto che sei così dannatamente in gamba?"
Jace trattenne il fiato, e Clary si rese conto che lui non si aspettava, mai e poi mai, che lei potesse dire quanto aveva appena detto. Era evidente anche dall'espressione del suo viso.



 «Cosa c'è?» chiese Jace. «Perché mi guardi così?»
Avrebbe voluto gettarsi tra le sue braccia e singhiozzare e al tempo stesso prenderlo a pugni. Invece disse: «Se non fosse per quello che è successo alla corte delle fate, Simon sarebbe ancora vivo.»
Jace abbassò una mano e strappò con furia una zolla di erba dal terreno. Aveva ancora la terra attaccata alle radici. La gettò via. «Siamo stati costretti a fare quello che abbiamo fatto. Non l'abbiamo fatto né per divertirci né per ferirlo. E poi» aggiunse con l'ombra di un sorriso «sei mia sorella.»
«Non dirlo così...»
«Che cosa, "sorella"?» Jace scrollò la testa. «Quando ero piccolo scoprii che se ripetevi all'infinito e abbastanza velocemente una parola qualsiasi, perdeva ogni significato. Stavo a letto sveglio e mi dicevo di continuo... zucchero, specchio, sussurro, buio. Sorella» disse piano. «Tu sei mia sorella.»
«Non importa quante volte lo ripeti, sarà sempre vero.»
«E non importa cosa non mi lasci dire, anche quello sarà sempre vero.»


 Lei, per tutta risposta distolse lo sguardo. Diamine, non voleva ammetterlo e non lo avrebbe mai ammesso ad anima viva, Ma essere rifiutato in quella maniera da una ragazza faceva un male cane.

E Jace Wayland in tutta la sua vita non era mai stato rifiutato da una ragazza. Mai.»

«Non capisco perché non mi volesse lì.» Jace stava scegliendo una spada angelica dalla parete, ma non riusciva a concentrarsi. «Le ho salvato la vita, l'ho portata qui, le ho provato che è Una Nephilim e poi sono anche bellissimo. Diavolo, quella ragazza mi farà uscire di testa.»

Alec aprì la bocca per rispondere, ma lui fu più veloce. «E inoltre non fa mai quello che le viene detto. E' testarda e a volte un po' ingenua. Oooh e per non parlare dell'amichetto mondano che se cerchi 'Ridicolo' nel dizionario ti porta una sua foto accanto.» Si sedette di fronte ad Alec con 3 diverse spade angeliche. Nuovamente Alec fece per rispondere ma fu interrotto. «E andiamo Alec! Sei il mio Parabatai. Dì qualcosa!»

Cassandra Clare - Shadowhunters - Città D'Ossa

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