lunedì 30 settembre 2013

Shadowhunters










"In media, si stima che l'80% dei ragazzi e ragazze italiane siano convinti che Manga ed Anime siano per i bimbi di 8-10 anni. Se sei tra il 20%, ovvero pensi che Manga ed Anime, o qualsiasi altra cosa, non abbiano limiti d'età, metti questa frase nella tua firma e combatti insieme a noi per farci diventare la maggioranza!!"





 « Sei tu, sei sempre stato tu. »
"Io non sono tua" sussurrò lei
Lui non si lasciò scoraggiare "e va bene. Se non posso averti vorrà dire che sarai tu ad avere me. Serviti pure. Prendimi.Tutto quanto, una parte, un pezzettino, quello che vuoi. Però ti prego, prendi almeno qualcosa di me."
Lei accarezzò il suo volto perfetto, le guance, il profilo della mascella.
"Non hai paura di soffrire?" gli chiese.
"No. Ma ti dirò cosa mi spaventa da morire. Perderti."




Amare significava distruggere ed essere amati significava essere distrutti. - Jace
Dove c'è un sentimento non ricambiato c'è uno squilibrio di potere. È uno squilibrio facile da sfruttare, ma non è saggio farlo. Dove c'è amore, spesso c'è anche odio. Possono esistere fianco a fianco. - Hodge
L'amore rende bugiardi. - Regina della Corte Seelie
Quando ami qualcuno, non hai scelta. L'amore ti nega ogni scelta. - Clary
Certo che ho già sentito la parola "paura". Solo che preferisco credere che non abbia niente a che fare con me. - Jace
Io ti amo e ti amerò fino alla morte e, se c'è una vita dopo la morte, ti amerò anche allora. - Jace
La gente non nasce buona o cattiva. Forse nasce con delle inclinazioni verso l'una o l'altra parte, ma è il modo in cui ciascuno vive la propria vita che conta. E le persone che si incontrano. - Simon

Jace: Dannazione ragazza, mi leggi nel pensiero. Non ci sono giochi di parole che non puoi indovinare?
Clary: E' un mio potere speciale. Posso leggere nella tua mente quando fai pensieri sporchi."
Jace: Quindi il 95 % del tempo.
Clary: 95% ? E l'altro 5% ?
Jace: Oh, lo sai, il solito - demoni che potrei uccidere, rune che devo ancora imparare,
persone che mi hanno infastidito di recente, papere."
Clary: Papere?
Jace: Odio le papere. Non so perché. Le odio da sempre.

(Città Delle Anime Perdute)


 Qualcosa dentro di lei si incrinò e si spezzò e le parole si riversarono fuori... "Che cosa vuoi che ti dica? La verità? La verità è che voglio bene a Simon come dovrei voler bene a te e vorrei che fosse lui mio fratello, e non tu, ma non posso farci niente, e neanche tu! O hai un'idea migliore, visto che sei così dannatamente in gamba?"
Jace trattenne il fiato, e Clary si rese conto che lui non si aspettava, mai e poi mai, che lei potesse dire quanto aveva appena detto. Era evidente anche dall'espressione del suo viso.



 «Cosa c'è?» chiese Jace. «Perché mi guardi così?»
Avrebbe voluto gettarsi tra le sue braccia e singhiozzare e al tempo stesso prenderlo a pugni. Invece disse: «Se non fosse per quello che è successo alla corte delle fate, Simon sarebbe ancora vivo.»
Jace abbassò una mano e strappò con furia una zolla di erba dal terreno. Aveva ancora la terra attaccata alle radici. La gettò via. «Siamo stati costretti a fare quello che abbiamo fatto. Non l'abbiamo fatto né per divertirci né per ferirlo. E poi» aggiunse con l'ombra di un sorriso «sei mia sorella.»
«Non dirlo così...»
«Che cosa, "sorella"?» Jace scrollò la testa. «Quando ero piccolo scoprii che se ripetevi all'infinito e abbastanza velocemente una parola qualsiasi, perdeva ogni significato. Stavo a letto sveglio e mi dicevo di continuo... zucchero, specchio, sussurro, buio. Sorella» disse piano. «Tu sei mia sorella.»
«Non importa quante volte lo ripeti, sarà sempre vero.»
«E non importa cosa non mi lasci dire, anche quello sarà sempre vero.»


 Lei, per tutta risposta distolse lo sguardo. Diamine, non voleva ammetterlo e non lo avrebbe mai ammesso ad anima viva, Ma essere rifiutato in quella maniera da una ragazza faceva un male cane.

E Jace Wayland in tutta la sua vita non era mai stato rifiutato da una ragazza. Mai.»

«Non capisco perché non mi volesse lì.» Jace stava scegliendo una spada angelica dalla parete, ma non riusciva a concentrarsi. «Le ho salvato la vita, l'ho portata qui, le ho provato che è Una Nephilim e poi sono anche bellissimo. Diavolo, quella ragazza mi farà uscire di testa.»

Alec aprì la bocca per rispondere, ma lui fu più veloce. «E inoltre non fa mai quello che le viene detto. E' testarda e a volte un po' ingenua. Oooh e per non parlare dell'amichetto mondano che se cerchi 'Ridicolo' nel dizionario ti porta una sua foto accanto.» Si sedette di fronte ad Alec con 3 diverse spade angeliche. Nuovamente Alec fece per rispondere ma fu interrotto. «E andiamo Alec! Sei il mio Parabatai. Dì qualcosa!»

Cassandra Clare - Shadowhunters - Città D'Ossa


non sono venuto a dirti che non riesco a vivere senza di te...ci riesco a vivere senza di te...è solo...CHE NON VOGLIO
Spero che tu abbia una buona ragione per avermi svegliato.
- Perché, stavi facendo un bel sogno?
- Non ricordo.
Jace si alzò. - Uno dei Fratelli Silenti è qui per vederti. Hodge mi ha mandato a svegliarti. In realtà si era offerto di farlo di persona, ma visto che sono le cinque ho pensato che sarebbe stato un risveglio migliore se tu avessi avuto qualcosa di bello da guardare.
- Ovvero te?
- E chi sennò?


- Ma voi non... ehm.... - Clary cercò la parola giusta - .... non vi riproducete?
Jace scoppiò a ridere.
- Certo - disse Jace. - Ci piace un sacco riprodurci. E' una delle nostre attività preferite.


C'era una data incisa sul basamento, 1234, e attorno le parole: NEPHILIM: FACILIS DESCENSUS AVERNI.
- Cosa vuol dire?
- Significa "Cacciatori: strafighi in nero dal 1234"


- Questa è la parte in cui ti strappi la maglietta e mi fasci la ferita?
- Se tutto quello che volevi era che mi togliessi i vestiti, bastava chiedere.


  Ti odio quando rispondi a una domanda con un'altra domanda.
- No, non è vero. Mi trovi affascinante.


  Come al solito - disse. - Sono incredibilmente bravo in queste cose.
- Quando la parte celebrativa della serata sarà finita...
- La parte celebrativa non finisce mai.
- ........ magari potremo tornare a salvare il mio migliore amico dalla morte per dissanguamento?
- Dissanguamento - ripetè Jace colpito. - Che parolona...
- E tu sei un gran...
- Ehi - la interuppe lui. - Non si dicono parolacce in chiesa.



  Ti ricordi quando eravamo all'hotel e mi hai promesso che se fossimo sopravvisuti ti saresti vestita da infermiera e mi avresti lavato con una spugna?
- Temo che tu abbia sentito male - disse Clary. - E' stato Simon a promettertelo.
Jace guardò involontariamente Simon, che gli fece un gran sorriso. - Appena sarò di nuovo in piedi, tesoruccio - gli disse.
- Lo sapevo che avremmo dovuto farti restare topo.

 Clary si ritrovò nel cercho delle sue braccia, e lui la baciò. All'inizio fu quasi come se non avesse voluto farlo: la sua bocca era rigida contro quella di lei. Poi le mise tutte e due le braccia attorno e la tirò contro di sé. Le labbra si ammorbidirono. Clary sentì il battito rapido del suo cuore, assaggiò la dolcezza delle mele ancora nella sua bocca. Infilò le mani nei capelli di Jace come aveva desiderato fare dalla prima volta che lo aveva visto.



  In futuro, Clarissa - disse - potrebbe essere saggio far presente che c'è già un uomo nel tuo letto, per evitare queste situazioni incresciose.
- Lo hai invitato a letto? - chiese Simon, che sembrava scosso.
- Che cosa ridicola, vero? - disse Jace. - Non ci saremmo stati tutti e tre.
- Non l'ho invitato a letto - scatto Clary. - Ci stavamo solo baciando.
- Solo baciando? - Jace la prese in giro adottando un tono falsamente ferito. - Come fai in fretta a liquidare il nostro amore....


- E allora dimmi, se sei così sicura che non è stata colpa mia, perchè il primo pensiero che ho avuto quando ho visto il demone non è stato per i miei compagni ma per te? - Sollevò l'altra mano e si nascose il volto tra i palmi. - Sapevo .... sapevo.... Alec si stava comportando in modo strano. Sapevo che c'era qualcosa che non andava. Ma riuscivo a pensare soltanto a te..


Jace ansimava, coi pugni chiusi lungo i fianchi e i capelli incollati alla fronte per il sudore. — Tu e le tue conoscenze — disse a Lilith. — "Conoscevo Michele", "conoscevo
Samael", "l'arcangelo Gabriele mi faceva i capelli". Sembri una che cerca di imbucarsi a una festa di VIP biblici.

Shadowhunters -Città degli angeli caduti- capitolo 18


Jace cedette. - Va bene. basta che non sia Earl Grey. Odio il bergamotto.
Clary guardò Jace sollevando un sopracciglio. - Tu odi il bergamotto?
- Ti crea qualche problema?
- Probabilmente tu sei l'unico ragazzo della mia età a sapere cos'è il bergamotto.
- Si, be', io non sono come tutti gli altri. E poi all'istituto seguiamo lezioni sull'erboristeria di base.
- Credevo che tutte le vostre lezioni fossero roba del tipo Elementi di Sterminio o Decapitazione Comparata.

Io la voglio, la tua zuppa - disse Simon.
- Non che non la vuoi - disse Jace. - Vuoi soltanto andare a letto con Isabelle.
Simon rimase di stucco. - Non è vero!
- Oh, sì che è vero - disse Jace. - Dai, chiediglielo, così lei può dirti di no e noi possiamo continuare a farci i fatti nostri mentre tu ti crogioli nell'umiliazione.


La cena è pronta! - Era Isabelle, in piedi sulla porta della biblioteca.
- Oddio - disse Jace. - L'ora del giudizio è arrivata.
Hodge parve allarmato. - Io... io.... ho fatto una colazione molto abbondante - balbettò. - Voglio dire... un pranzo.... un pranzo molto abbondante. Non ho molta fame...
- Ho buttato via la zuppa - disse paziente Isabelle.
Jace si staccò dalla scrivania e si stiracchiò. - Fantastico - disse. - Sto morendo di fame.
- Forse potrei cercare di mangiare qualcosina... - ammise Hodge imbarazzato.

In effetti non sarebbe un grande mossa - concordò Jace. - Meglio prima i fiori, poi una lettera di scuse e solo dopo le orde di demoni assetati di sangue.
- Magari glieli ha mandati, i fiori - disse Isabelle.
- Isabelle - la richiamò paziente Hodge. - Stiamo parlando di un uomo che ha portato su Idris una distruzione mai vista prima.
- Be', i cattivi sono sempre dei gran fighi, no?.


Spero che tu abbia una buona ragione per avermi svegliato.
- Perché, stavi facendo un bel sogno?
- Non ricordo.
Jace si alzò. - Uno dei Fratelli Silenti è qui per vederti. Hodge mi ha mandato a svegliarti. In realtà si era offerto di farlo di persona, ma visto che sono le cinque ho pensato che sarebbe stato un risveglio migliore se tu avessi avuto qualcosa di bello da guardare.
- Ovvero te?
- E chi sennò?


- E quanto a questo - disse Magnus facendolo scivolare in una tasca dei jeans di Jace - tienilo nei pantaloni, Cacciatore.


- L'unica persona che ha il permesso di dare ciccipucci nella mia camera da letto è il vostro splendido ospite Magnus Bane.
- Fare ciccipucci? - ripetè Clary che non aveva mai sentito quell'espressione.
- Splendido? - ripetè Jace per fare l'attaccabrighe.


- CHI OSA DISTURBARE IL MIO RIPOSO?
- Jace Wayland. Ti ricordi? Sono del Conclave.
- Oh, sì. - Magnus sembrava ringalluzzito. - Sei quello con gli occhi azzurri?
- Parla di Alec. - suggerì Clary.
- Non. I miei occhi vengono solitamente definiti dorati - disse al citofono. - E luminosi, tanto per la cronaca.
- Ah, sei quell'altro.





Jace non rispose; si alzò in silenzio da terra e prese la maglietta. Guardò Clary e quasi sorrise. — Se andiamo nella Città Silente, farai meglio a vestirti. Cioè, a me piace il look mutandine e reggiseno, ma non so se i Fratelli Silenti sarebbero d'accordo. Sono rimasti in pochi, e non voglio che si estinguano per l'eccitazione!
Clary si alzò dal letto e gli tirò contro un cuscino, più che altro come gesto di sollievo.

Shadowhunters -Città degli angeli caduti- capitolo 13

— Alec! — Magnus lo guardava incredulo. Aveva liquidato i demoni Iblis che ancora restavano e la piazza adesso era vuota, fatta eccezione per loro due. — Mi hai... mi hai appena salvato la vita?
Alec sapeva che avrebbe dovuto dire qualcosa del tipo: "Ma certo, perché io sono un Cacciatore, ed è quello che facciamo noi Cacciatori". Oppure: "È il mio mestiere." Jace avrebbe detto qualcosa del genere. Jace sapeva sempre qual era la cosa giusta da dire. Ma le parole che uscirono dalla bocca di Alec furono molto diverse e suonarono petulanti alle sue stesse orecchie. — Non mi hai mai richiamato — disse. — Io ti ho chiamato un sacco di volte e tu non mi hai mai richiamato.
Magnus guardò Alec come se fosse impazzito. — La tua città è sotto assedio — disse. — Le difesesono state abbattute e le strade pullulano di demoni. E tu vuoi sapere perché non ti ho chiamato?
Alec strinse le labbra in una linea ostinata. — Io voglio sapere perché tu non mi hai richiamato.
Magnus alzò le braccia al cielo, in un gesto di palese esasperazione. Alec notò con interesse che quando lo fece gli sfuggirono dalle dita alcune scintille, come lucciole che scappassero da un barattolo di vetro. — Sei un idiota.
— È per questo che non mi hai richiamato? Perché sono un idiota?
— No. — Magnus gli si avvicinò. — Non ti ho chiamato perché sono stanco che tu mi cerchi solo quando hai bisogno di qualcosa. Sono stanco di vederti innamorato di qualcun altro. Di uno che, traparentesi, non ricambierà mai il tuo amore. Non come me.
— Tu mi ami?
— Stupido Nephilim — ribatté Magnus paziente. — Perché mai sarei qui? Perché mai avrei passato queste ultime settimane a rimettere in sesto i tuoi stupidi amici ogni volta che si fanno male? E a tirare fuori te da ogni situazione assurda in cui ti cacciavi? Per non parlare dell'aiuto che vi ho dato per vincere la battaglia contro Valentine. E tutto completamente gratis!
— Non l'avevo mai vista in questo modo — ammise Alec.
— Certo che no. Tu non la vedi mai in nessun modo. — Gli occhi felini di Magnus brillavano di rabbia. — Io ho settecento anni, Alexander. So quando qualcosa non funziona. E tu invece non vuoi nemmeno ammettere coi tuoi genitori che io esisto.
Alec lo fissò. — Tu hai settecento anni?
— Be' — si corresse Magnus — sarebbero ottocento, ma non li dimostro. Comunque, non è questo il punto. Il punto è che...
Alec non potè scoprire quale fosse il punto, perché in quel momento un'altra decina di demoni Iblis invasero la piazza. Restò a bocca aperta. — Dannazione.
Magnus seguì il suo sguardo. I demoni si stavano aprendo a ventaglio formando un semicerchio intorno a loro, gli occhi gialli ardenti. — Bel modo di cambiare discorso, Lightwood.
— Sai che ti dico? — Alec sguainò un'altra spada angelica. — Se usciamo vivi di qui, giuro che ti presento a tutta la famiglia.
Magnus sollevò le mani. Le dita sfavillanti di fiammelle azzurre illuminarono il suo sorriso di ardente luce azzurrata. — Ci sto.

Shadowhunters -Città di vetro- capitlo 10
— Sai — gli disse. — Aline diceva che forse non eri più interessato a me, ora che non è più proibito. Ora che, volendo, tu potresti stare con me. — Rabbrividì nel vestito leggero, stringendosi i gomiti con le mani. — È vero? Non sei più... interessato?
Interessato? Come se tu fossi... un libro, o una notizia? No, non sono per
niente interessato. Sono... — S'interruppe, cercando a tentoni la parola giusta, come qualcuno cerca un interruttore nel buio. — Ti ricordi quello che ti ho detto tempo fa? Sul fatto che averti come sorella sembrava una specie di scherzo cosmico? Per me e per entrambi?
— Mi ricordo.
— Non ci ho mai creduto — disse Jace. — Voglio dire, ci credevo solo in un certo modo. Ho lasciato che questa idea mi portasse alla disperazione, ma non l'ho mai sentita veramente. Non ho mai sentito che tu eri mia sorella. I sentimenti che provavo per te non erano quelli che si dovrebbero avere per una sorella, ma non per questo non ti sentivo parte di me. Quello l'ho sempre sentito. —
Vedendo l'espressione perplessa di Clary, Jace ebbe un moto d'impazienza. — Non lo sto dicendo nel modo giusto. Clary, ho odiato ogni secondo in cui ho creduto che tu fossi mia sorella. Ho odiato ogni momento in cui ho creduto che quello che sentivo per te implicasse qualcosa di profondamente sbagliato in me. Ma...
— Ma cosa? — Il cuore di Clary batteva così forte che la stordiva.
[...] Sto solo dicendo che penso di averla fatta, almeno in parte, per te. Da quanto ti ho incontrato, tutto quello che ho fatto è stato in parte anche per te. Non posso staccarmi da te, Clary: né il mio cuore, né il mio sangue, né la mia mente, né nessun'altra parte di me. Non posso e non voglio.
— Non vuoi? — sussurrò Clary.
Jace fece un passo verso di lei. Il suo sguardo era fisso sul viso di Clary, come se non riuscisse a separarsene. — Ho sempre pensato che l'amore ci rendesse stupidi. Che ci rendesse deboli. Pessimi Cacciatori. Amare è distruggere. Ci credevo.
Clary si mordicchiava il labbro, ma nemmeno lei riusciva a distogliere gli occhi dai suoi.
— Una volta pensavo che essere un buon guerriero significasse non voler bene a niente e a nessuno — disse Jace. — A me stesso, in particolare. Correvo tutti i rischi che potevo. Mi buttavo in bocca ai demoni. Credo di aver fatto venire un complesso ad Alec sulle sue capacità di guerriero solo perché lui ci teneva a restare vivo. — Jace fece un sorriso incerto. — E poi ho incontrato te. Tu eri una mondana. Eri debole. Non eri una Cacciatrice. Non avevi mai fatto l'addestramento. Ma ho visto quanto amavi tua madre, quanto amavi Simon... Ho visto che eri pronta ad andare all'inferno per salvarli. E di fatto sei entrata nell'hotel dei vampiri. Altri Shadowhunters, con anni di esperienza alle spalle, non ci avrebbero nemmeno provato. L'amore non ti rendeva più debole: ti rendeva più forte di chiunque io avessi mai conosciuto. E mi sono reso conto di essere io quello debole.
No!— Clary era sbalordita. — Tu non sei debole!
— Forse non più. — Fece un altro passo avanti. Adesso era abbastanza vicino da poterla toccare. — Valentine non voleva credere che avessi ucciso Jonathan — le disse. — Non voleva crederci perché, dei due, io ero quello debole, e Jonathan quello meglio addestrato. Giustamente, avrebbe dovuto essere lui a uccidere me. E c'è mancato poco. Ma io pensavo a te e ti vedevo là con me, con estrema chiarezza, come se mi fossi davanti agli occhi, come se mi stessi guardando. E sapevo che volevo vivere, lo volevo più di ogni altra cosa. Se non altro, per poter rivedere il tuo viso un'altra volta.
Clary avrebbe voluto muoversi, avvicinarsi a lui, toccarlo, ma non ci riusciva. Le braccia, lungo i fianchi, sembravano congelate. Il volto di Jace era vicino al suo, così vicino che Clary si vedeva riflessa nelle sue pupille.
— E adesso ti sto guardando — le disse Jace. — E tu mi chiedi se ti voglio ancora, come se io potessi smettere di amarti. Come se potessi essere disposto ad abbandonare la cosa che più di ogni altra mi rende forte. Non ho mai osato dare tanto di me a nessuno, prima d'ora. Poche briciole ai Lightwood, a Isabelle e ad Alee, e mi ci sono voluti anni... Ma, Clary, dalla prima volta che ti ho vista, io ti sono appartenuto completamente. Ed è ancora così. Se tu mi vuoi.
Per un altro mezzo secondo Clary rimase immobile. Poi lo afferrò per la giacca e lo attrasse a sé. E le braccia di Jace si chiusero intorno a lei, quasi sollevandola. E poi Jace la baciò... o lei baciò lui, non era ben sicura, ma non era importante. Le labbra di Jace sulle sue erano elettricità pura. La mani di Clary si aggrapparono alle sue braccia, stringendolo più forte a sé. Sentire il cuore di Jace battere attraverso la maglietta le diede uno stordimento di gioia.
Il cuore di nessun altro batteva come quello di Jace e mai avrebbe potuto.

Shadowhunters -Città di vetro- Epilogo
Altre Citazione ...

— Volevo andare... in un posto — proseguì lui — ma continuavo a sentirmi trascinato qui. Non riuscivo a smettere di camminare, non riuscivo a smettere di pensare. Alla prima volta che ti ho visto e a come, da quella volta, non sono più riuscito a dimenticarti. Ho cercato, ma non ci sono riuscito. Ho fatto in modo che Hodge mi mandasse a prenderti per portarti all'Istituto. E anche allora, in quello stupido caffè, quando ti ho visto sul divanetto con Simon, sentivo che c'era qualcosa di sbagliato: dovevo esserci io con te, su quel divanetto. Dovevo essere io quello che ti faceva ridere così. Non riuscivo a liberarmi da quella sensazione. Che dovevo essere io. E più ti conoscevo, più lo sentivo. Non mi era mai successo prima. Prima succedeva che desideravo una ragazza e poi la conoscevo e poi non la desideravo più. Ma con te la sensazione era sempre più forte, fino alla notte in cui sei arrivata a Renwick e ho capito.
E poi scoprire il motivo per cui mi sentivo così, come se tu fossi una parte di me che avevo perduto e di cui non sapevo nemmeno di sentire la mancanza, finché non ti ho rivisto. Scoprire che era perché tu eri mia sorella mi parve davvero una specie di scherzo cosmico. Come se Dio mi stesse sputando in testa. Non so nemmeno io per cosa, forse per aver pensato che potevo averti, e meritare una cosa bella come te, ed essere felice. Non riuscivo a immaginare cosa potevo aver fatto per essere punito in questo modo.
— Se tu sei stato punito — disse Clary — sono stata punita anch'io. Perché tutte le cose che tu sentivi le sentivo anch'io. Ma non possiamo... Dobbiamo smettere di sentirci così, perché è la nostra unica possibilità.
Le mani di Jace erano strette ai suoi fianchi. — La nostra unica possibilità per cosa?
— Per poter continuare a vederci. Perché altrimenti non potremo più stare vicini, nemmeno nella stessa stanza. E io non potrei sopportarlo. Preferisco averti nella mia vita anche solo come un fratello, piuttosto che non averti affatto.
— E io dovrei starmene seduto a guardare mentre tu esci con altri ragazzi e t'innamori di qualcun altro e ti sposi...? — Gli si indurì la voce. — E nel frattempo, guardando te, morirei un po' ogni giorno.
— No. Per allora non te ne importerà più nulla — replicò Clary. Ma si chiese, mentre parlava, se lei avrebbe potuto sopportare l'idea di un Jace a cui non importava. Non aveva mai pensato così in là nel tempo. Quando cercò di immaginare se stessa che guardava Jace che si innamorava di un'altra e la sposava, non riuscì nemmeno a figurarselo, non vide niente se non un tunnel nero e vuoto, davanti a lei, che si allungava all'infinito. — Ti prego. Se non diciamo niente... se fingiamo...
— E impossibile fingere — disse Jace con assoluta chiarezza. — Io ti amo e ti amerò fino alla morte e, se c'è una vita dopo la morte, ti amerò anche allora.
Clary trattenne il respiro. Le aveva dette. Le parole da cui non si tornava indietro. Cercò disperatamente qualcosa da dire, ma non le venne niente.
— E so che pensi che io voglia stare con te solo per... per dimostrare a me stesso che razza di mostro sono — aggiunse Jace. — E forse sono davvero un mostro. Non so rispondere. Ma quello che so è che, se c'è sangue di demone in me, c'è anche sangue umano. E non potrei amarti come ti amo, se non fossi almeno un po' umano. Perché i demoni vogliono. Ma non amano. Io invece... Jace si alzò, mosso da una sorta di furia improvvisa, e si avvicinò alla finestra. Sembrava smarrito smarrito come lo era stato nella Sala degli Accordi, davanti al corpo di Max.
[...] Ho passato questi ultimi giorni a chiedermi se mi odiavi. E quando ti ho visto stasera ero quasi sicuro di sì.
— Odiarti? — le fece eco Jace, stupefatto. Le sfiorò il viso con delicatezza, solo con la punta delle dita. — Ti ho detto che non riuscivo a dormire. Domani a mezzanotte, o saremo in guerra o saremo servi di Valentine. Questa potrebbe essere l'ultima notte della nostra vita, sicuramente l'ultima notte normale, anche se solo vagamente. L'ultima notte in cui andremo a dormire e ci sveglieremo come sempre. E tutto quello che riesco a pensare, è che voglio passarla con te.
Il cuore di Clary fece una capriola. — Jace...
— Non in quel senso — precisò subito lui. — Non ti toccherò nemmeno con un dito, se non vuoi. So che è sbagliato... Dio, è tutto così sbagliato... Ma voglio solo sdraiarmi con te e svegliarmi con te, una volta sola, una volta sola nella vita. — C'era disperazione nella sua voce. — È solo questanotte. Nel grande schema della vita, quanto può contare una notte?
Pensa a come ci sentiremo domattina. Pensa a quanto sarà più difficile fingere che non c'importa niente l'uno dell'altra davanti a tutti, dopo che avremo passato la notte insieme, anche se sarà solo per dormire. Sarà come assaggiare una droga: ci farà solo desiderare di averne ancora.
Ma era per questo che Jace le aveva detto tutto ciò, capì Clary. Perché non era così, non per lui: non c'era niente che potesse peggiorare ancora le cose, come non c'era niente che potesse migliorarle.
Quello che sentiva Jace era definitivo come una condanna all'ergastolo. E lei? Poteva forse dire che era molto diverso, per lei? E anche se sperava che potesse essere diverso, anche se sperava di potersi un giorno convincere, con il tempo o con la ragione, o per progressivo logoramento, di non provare più quei sentimenti, non importava. Non c'era niente che avesse mai desiderato nella vita più di quella notte insieme a Jace.

Shadowhunters -Città di vetro- capitolo 14
CITAZIONI DALLA SAGA SHADOWHUNTERS


“«E poi» aggiunse con l’ombra di un sorriso «sei mia sorella.»
«Non dirlo così…»
«Che cosa, “sorella”?» Jace scrollò la testa. «Quando ero piccolo scoprii che se ripetevi all’infinito e abbastanza velocemente una parola qualsiasi, perdeva ogni significato. Stavo a letto sveglio e mi dicevo di continuo… zucchero, specchio, sussurro, buio. Sorella» disse piano. «Tu sei mia sorella.»
«Non importa quante volte lo ripeti, sarà sempre vero.»
«E non importa cosa non mi lasci dire, anche quello sarà sempre vero.»”

(Shadowhunters città di cenere)

 “— È impossibile fingere — disse Jace con assoluta chiarezza. — Io ti amo e ti amerò fino alla morte e, se c’è una vita dopo la morte, ti amerò anche allora. — Clary trattenne il respiro. Le aveva dette. Le parole da cui non si tornava indietro. Cercò disperatamente qualcosa da dire, ma non le venne niente.”

(Shadowhunters. Città di vetro)



«Io non sono Jace.»
Il sogghigno si allargò. «Nessuno lo è. E ho la sensazione che lo sappia anche lui.»
«E questo cosa dovrebbe significare?»
«Oh, sai, Jace mi ricorda un mio vecchio ragazzo. Ci sono tizi che ti guardano come se volessero fare sesso. Jace ti guarda come se aveste già fatto sesso e fosse stato magnifico e adesso foste solo amici... anche se tu vorresti di più. Fa impazzire le ragazze. Capisci cosa intendo?»
Sì, pensò Clary. «No» disse.
«Immagino, visto che sei sua sorella. Dovrai credermi sulla parola.»

Shadowhunters -Città di cenere- Capitolo 14

«Ho sempre pensato che quello di Caino sia il primo marchio documentato. Senza dubbio lo ha protetto.»
«Ma non era certo un angelo» obiettò Clary. «Non ha ucciso suo fratello?»
«E noi non stiamo pensando di uccidere nostro padre?» disse Jace.

Shadowhunters -Città di cenere- Capitolo 17

 So che cosa c'è di sbagliato in me. E forse... forse è per questo che ho tanto bisogno di te. Perché se Valentine ha fatto di me un mostro, allora immagino che abbia fatto di te una specie di angelo. E Lucifero amava Dio, no? Così almeno dice Milton nel Paradiso perduto.
[...] — Io non sono un angelo, Jace — ripetè Clary. — Non restituisco i libri in biblioteca. Scaricoillegalmente musica da internet. Racconto balle a mia madre. Sono assolutamente normale.
— Non per me. — Jace la guardò. Il suo viso era sospeso contro un fondale di stelle. Non c'era nulla, nella sua espressione, della sua solita arroganza: Clary non l'avevamai visto così indifeso, ma anche questo suo essere indifeso era intriso di un odio verso se stesso profondo come una ferita.

Shadowhunters -Città di vetro- capitolo 9



Erano passati quasi due mesi. Era sicura che lui la amasse, talmente sicura che la Regina della corte Seelie non era stata in grado di tentarla. Come poteva desiderare dell'altro, quando aveva Jace?
Ma forse, le venne da pensare, avere qualcuno non era mai davvero possibile. Forse, per quanto si possa amare una persona, lei può sempre scivolarti via dalle dita come acqua, senza che tu possa farci niente. Ora capiva perché la gente parlava di cuori "infranti": si sentiva come se il suo fosse di vetro rotto, con le schegge come coltelli che le trafiggevano il petto ogni volta che respirava. Immaginati la tua vita senza di lui, aveva detto la Regina...



SHADOWHUNTERS- CITTÀ DEGLI ANGELI CADUTI


- E' che mi chiedevo cosa sai dei matrimoni fra shadowhunters.
-Non ci sono anelli- rispose Clary accarezzandogli con le dita la nuca, dove la pelle era più morbida. - Soltanto rune.
- Una qui- disse lui toccandole delicatamente il braccio, sulla scottatura, con la punta del dito. - E un'altra qui.- Le fece scorrere il dito fin su per il braccio, le attraversò la scollatura e scese fin sopra il cuore, che batteva veloce. - il rito deriva dal Cantico di Salomone: "Mettimi come sigillo sul tuo cuore, come sigillo sul tuo braccio; perché forte come la morte è l'amore".
-Il nostro è ancora più forte-sussurrò Clary, ricordandosi di come lo aveva riportato in vita. questa volta, quando gli occhi di lui scurirono, lei gli prese il viso tra le mani e gli coprì la bocca con la propria.


************


E tu cosa ne sai?- Dell'amore, dico.
Dorothea incrociò le morbide mani binache davanti a sè. -Più di quanto tu pensi- rispose. -Non ti avevo letto le foglie del tè, Cacciatore? Ti sei già innamorato della persona sbagliata?
Jace disse: -Purtroppo, Signora del Rifugio, il mio unico vero amore resto io stesso.
Dorothea scoppiò in una risata: -Almeno non ti devi preoccupare di essere respinto, Jace Wayland.
-Non necessariamente. A volte mi dico di no, tanto per non farmi perdere interesse.

Shadowhunters -Città di ossa- capitolo 18




  [...] E allora dimmi, se sei così sicura che non è stata colpa mia, perchè il primo pensiero che ho avuto quando ho visto Abbadon non è stato per i miei compagni ma per te? -Sollevò l'altra mano e si nascose il volto tra i palmi. -Sapevo... sapevo... Alec si stava comportando in modo strano. Sapevo che c'era qualcosa che non andava. Ma riuscivo a pensare soltanto a te...
[...] Clary- continuò Jace. Lei non aveva mai sentito pronunciare il suo nome con un tale misto di amore e angosica. -Cosa mi sta succedendo?

Shadowhunters -Città di ossa- capitolo 19
Magnus rispose, la voce che rimbombava nel piccolo ingresso: «CHI OSA DISTURBARE IL MIO RIPOSO?»
Jace sembrava quasi nervoso. «Jace Wayland. Ti ricordi? Sono del Conclave.»
«Oh, sì.» Magnus sembrava ringalluzzito. «Sei quello con gli occhi azzurri?»
«Parla di Alec» suggerì Clary.
«No. I miei occhi vengono solitamente definiti dorati» disse al citofono.
«E luminosi, tanto per la cronaca.»
«Ah, sei quell'altro.» Magnus sembrava deluso. Se non fosse stata tanto sconvolta, Clary sarebbe scoppiata a ridere.


Jace guardò con un certo disgusto il gatto. «Ma quello non è un gatto»osservò. «È grande come un criceto.»
«Sarò tanto gentile da dimenticare quello che hai appena detto» disse Magnus spingendo il presidente Miao verso la scala alle sue spalle.
«E io dimenticherò la tua delusione nel vedere me invece di Alec. La maggior parte delle persone tende ad avere la reazione opposta.»
«Me ne rendo conto perfettamente» ammise Magnus. «Ma c'è qualcosa nel tuo amico. Non è come voi.»
«È più gentile» disse Jace. «E non è pronto per i tuoi giochetti. Stagli alla larga.»
Magnus lo guardò con gli occhi socchiusi. «È un ordine ufficiale del
Conclave?»
«Più che altro un consiglio.»


Clary si allontanò i capelli dalle pelle sudata. «Ti odio quando rispondi a una domanda con un'altra domanda.»
«No, non è vero. Mi trovi affascinante. E comunque non preferiresti conoscere la verità?»
«No. Voglio dire, forse. Non lo so.» Sospirò. «E tu?»





"Jace la stava ancora fissando come se gli avesse detto che aveva trovato uno dei Fratelli Silenti che faceva le capriole nudo in corridoio."
Jace allungò una mano per sorreggerla proprio mentre lei si voltava per scusarsi e in qualche modo Clary si ritrovò nel cerchio delle sue braccia e lui la baciò.
All'inizio fu quasi come se non avesse voluto farlo: la sua bocca era rigida contro quella di lei. Poi le mise tutte e due le braccia attorno e la tirò contro di sé. Le sue labbra si ammorbidirono. Clary sentì il battito rapido del suo cuore, assaggiò la dolcezza delle mele ancora nella sua bocca. Infilò le mani nei capelli di Jace come aveva desiderato fare dalla prima volta che lo aveva visto. Li arricciò attorno alle dita, serici e sottili. Il suo cuore martellava e si sentiva un rombo nelle orecchie, come un battito d'ali ....(Jace&Clary )



 «Lo hai invitato a letto?» chiese Simon, che sembrava scosso.
«Che cosa ridicola, vero?» disse Jace. «Non ci saremmo stati tutti e tre.»
«Non l'ho invitato a letto» scattò Clary. «Ci stavamo solo baciando.»
«Solo baciando?» Jace la prese in giro adottando un tono falsamente ferito.
«Come fai in fretta a liquidare il nostro amore...»
«Jace...»



«Smettila» disse Clary. «Smettila di fare così.»
Il sorriso di Jace si allargò. «Così come?»
«Se sei arrabbiato, dillo e basta. Non fare come se niente ti potesse mai toccare. È come se non provassi mai nulla.»
«Forse avresti dovuto pensarci prima di baciarmi.»
Clary lo guardò incredula. «Io ho baciato te?»
Jace la guardò con una scintillante malizia. «Non preoccuparti» le disse.
«Non è stato troppo memorabile nemmeno per me.»




«Posso fare qualcosa per te?»
Clary si trasformò immediatamente in una traditrice del proprio stesso
sesso: «Quelle ragazze laggiù ti stanno fissando.»
Jace assunse un'espressione vagamente gratificata. «Ma certo» gongolò.
«Sono incredibilmente attraente.»
«Non hai mai sentito dire che la qualità più attraente in una persona è la
modestia?»
«Vale solo per le persone brutte» rispose Jace. «Forse un giorno gli ultimi
saranno i primi, ma per ora sono i vanitosi a divertirsi di più.»


 «Sbrigatevi, ragazzini. L'unica persona che ha il permesso di fare ciccipucci nella mia camera da letto è il vostro splendido ospite Magnus Bane.»

("Città di ossa")

«E quanto a questo» disse Magnus facendolo scivolare in una tasca dei jeans di Jace «tienilo nei pantaloni, Cacciatore.»

 Magnus, in piedi accanto alla porta, schioccò le dita con un gesto impaziente - Sbrigatevi, ragazzini. L'unica persona che ha il permesso di fare ciccipucci nella camera da letto è il vostro splendido ospite Magnus Bane.
- Fare ciccipucci? - ripetè Clary che non aveva mai sentito quell'espressione.
-Splendido? - ripetè Jace per fare l'attacabrighe.


"C'era una data incisa sul basamento, 1234, e attorno le parole: NEPHILIM: FACILIS DESCENSUS AVERNI.
- Cosa vuol dire? - chiese Clary.
Il sorriso di Jace fu un lampo nell'oscurità
- Significa "CACCIATORI: STRAFIGHI IN NERO DAL 1234"

da "Città di ossa"

"Questa è la parte in cui tu ti strappi la maglietta e mi fasci la ferita?"
scherzó lei con un filo di voce.Odiava la vista del sangue,soprattutto del proprio.
"Se tutto quello che volevi era che mi togliessi i vestiti, bastava chiedere."
Si infiló una mano in tasca e tiró fuori lo stilo.
"Sarebbe stato molto meno doloroso."

"Città di ossa" Cassandra Clare

«Penso che farò una chiacchierata con Clary, Da solo» disse Hodge.

Alec si alzò con disinvoltura dalla poltrona. «Va bene. Pensaci tu.»

Jace, invece, non accennava nemmeno ad andarsene. Non voleva. «Non è giusto! Sono stato io a trovarla. Sono stato io a salvarle la vita!»

Hodge gli stava dicendo con gli occhi di sparire, così si rivolse a Clary «Tu preferisci che io resti qui, vero?»

Lei, per tutta risposta distolse lo sguardo. Diamine, non voleva ammetterlo e non lo avrebbe mai ammesso ad anima viva, Ma essere rifiutato in quella maniera da una ragazza faceva un male cane.

E Jace Wayland in tutta la sua vita non era mai stato rifiutato da una ragazza. Mai.»

«Non capisco perché non mi volesse lì.» Jace stava scegliendo una spada angelica dalla parete, ma non riusciva a concentrarsi. «Le ho salvato la vita, l'ho portata qui, le ho provato che è Una Nephilim e poi sono anche bellissimo. Diavolo, quella ragazza mi farà uscire di testa.»

Alec aprì la bocca per rispondere, ma lui fu più veloce. «E inoltre non fa mai quello che le viene detto. E' testarda e a volte un po' ingenua. Oooh e per non parlare dell'amichetto mondano che se cerchi 'Ridicolo' nel dizionario ti porta una sua foto accanto.» Si sedette di fronte ad Alec con 3 diverse spade angeliche. Nuovamente Alec fece per rispondere ma fu interrotto. «E andiamo Alec! Sei il mio Parabatai. Dì qualcosa!»

Cassandra Clare - Shadowhunters - Città D'Ossa

«Ma senti, è sempre così scontroso o il suo è un trattamento che riserva ai mondani?»
«Oh, è scontroso con tutti» disse Isabelle allegra.
«È questo che lo rende così maledettamente sexy...»

(Shadowhunters - Città di Ossa)



«Tu ti credi migliore di noi» disse Clary. «Per questo ridevi, vero?»
«Stavo ridendo perché le dichiarazioni d'amore mi divertono, soprattutto quando si tratta di amori non corrisposti» disse. «E perché il tuo amico Simon è uno dei mondani più mondani che abbia mai incontrato.

(Shadowhunters - Città di Ossa)








-Clary, tu sei un'artista, come tua madre. Questo vuol dire che vedi il mondo in modo diverso dalle altre persone. E' il tuo dono vedere la la bellezza e l'orrore delle cose di tutti i giorni. non sei pazza per questo ... soltanto diversa. E non c'è niente di male ad essere diversi. -
Luke Garroway
Cassandra Clare shadowhunters città d'ossa
-Lasciami finire, Clary.- C'era una sfumatura di affanno nella voce di Simon (ammesso che uno che non respirava mai potesse essere affannato). Era come se stesse correndo verso un obiettivo. -Vedevo benissimo quanto ti piaceva e pensavo che lui ti stesse usando, che per lui fossi solo una stupida ragazzina mondana da impressionare coi suoi giochetti di prestigio. All'inizio mi dicevo che tu non ci saresti cascata e poi mi dicevo che, se anche ci fossi cascata, Jace prima o poi si sarebbe stancato di te e tu saresti tornata da me. Non sono orgoglioso di questo, ma quando sei disperato sei pronto a credere a qualsiasi cosa, immagino. E poi, quando è venuto fuori che era tuo fratello, mi è sembrata una grazia dal cielo... e ne sono stato contento. Ero contento anche di vedere quanto soffrisse Jace. Questo fino alla notte alla Corte Seelie, quando l'hai baciato. Allora ho visto...
-Visto cosa?- chiese Clary, incapace di sopportare la sua pausa.
-Il modo in cui ti guardava. Allora ho capito. Lui non ti aveva mai usato. Lui ti amava, e questo amore lo stava uccidendo.

Shadowhunters: città di vetro



Dio forse esiste, Clary, o forse no, ma non credo che abbia importanza. In ogni caso ce la dobbiamo cavare da soli. (Jace-Città di ossa)

 Si dice che i Nephilim siano i figli degli uomini e degli angeli. Tutto ciò che ci ha lasciato questa discendenza dagli angeli è una maggiore altezza da cui precipitare quando cadiamo. (Hodge-Città di ossa)

 Odorava di sangue e sale, e solo quando la sua bocca si avvicinò all'orecchio di lei, Clary capì cosa stava dicendo, cosa aveva sussurrato prima, ed era la litania più semplice di tutte: il suo nome, solamente il suo nome (Clary-Città di ossa)

 Ogni volta che tu stai per morire, sto per morire anch'io. (Jace-Città di cenere)

 – A volte sparisci completamente nella tua testa. Mi piacerebbe poterti seguire.
– Lo fai. Sei continuamente nella mia testa. (Jace e Clary-Città di cenere)

 Ho la sensazione che tu preferisca struggerti per qualcuno con cui non potrai mai stare piuttosto che provare a stare con qualcuno con cui potresti. (Simon-Città di cenere)


 Jace, lo sapeva, non aveva la stessa sensazione. Simon era stato a guardarlo con un senso di malessere allo stomaco, incapace di distogliere lo sguardo, quando aveva preso Clary tra le braccia e l'aveva baciata con un tale slancio che aveva temuto che uno dei due o entrambi potessero andare in frantumi. L'aveva stretta come se potesse annientarla in se stesso, come se potessero fondersi in un'unica persona. (Simon-Città di cenere)

 L'amore ci rende bugiardi. (Regina della corte Seelie-Città di cenere)


 Non possono mentire, ma adorano giocare a dire la verità in maniera creativa. Scopriranno ciò che vuoi più di ogni altra cosa al mondo e te lo offriranno... nascondendoci dentro un'insidia che ti farà rimpiangere di averlo mai desiderato. (Jace-Città di cenere)

 Sai, ci sono ferite che un cacciatore può rivevere, ferite causate dal veleno di un demone: non ti rendi neanche conto cosa c'è che non va in te, ma dentro stai lentamente sanguindo a morte. Ecco, essere solo un fratello per te mi da la stessa sensazione. (Jace-Città di vetro)


 Non tutto quello che Jace faceva era folle e suicida, Lo sembrava soltanto. (Clary-Città di cenere)



 -Lasciami finire, Clary.- C'era una sfumatura di affanno nella voce di Simon (ammesso che uno che non respirava mai potesse essere affannato). Era come se stesse correndo verso un obiettivo. -Vedevo benissimo quanto ti piaceva e pensavo che lui ti stesse usando, che per lui fossi solo una stupida ragazzina mondana da impressionare coi suoi giochetti di prestigio. All'inizio mi dicevo che tu non ci saresti cascata e poi mi dicevo che, se anche ci fossi cascata, Jace prima o poi si sarebbe stancato di te e tu saresti tornata da me. Non sono orgoglioso di questo, ma quando sei disperato sei pronto a credere a qualsiasi cosa, immagino. E poi, quando è venuto fuori che era tuo fratello, mi è sembrata una grazia dal cielo... e ne sono stato contento. Ero contento anche di vedere quanto soffrisse Jace. Questo fino alla notte alla Corte Seelie, quando l'hai baciato. Allora ho visto...
-Visto cosa?- chiese Clary, incapace di sopportare la sua pausa.
-Il modo in cui ti guardava. Allora ho capito. Lui non ti aveva mai usato. Lui ti amava, e questo amore lo stava uccidendo.

Shadowhunters: città di vetro
Lanciò un'occhiata a Jace, che camminava qualche passo davanti a loro e sembrava stesse conversando con il gatto. Clary si chiese di cosa parlassero. Di politica? Di teatro? Del prezzo del tonno?
Se fossi divertente la metà di quello che credi, ragazzo mio, saresti il doppio più divertente di quello che sei.
I vampiri e i lupi mannari sono il frutto di malattie che i demoni hanno portato dalle loro dimensioni. La maggior parte delle malattie demoniache è mortale per gli uomini, ma in alcuni casi portano degli strani cambiamenti nelle persone infettate, senza ucciderle
-Se riferirai a qualcuno che ti ho aiutato, Cacciatore, domani ti sveglierai con dei serpenti al posto dei capelli e con un paio di braccia in più. Non sarebbero male due braccia in più- rispose Jace -Potrebbero tornare utili in combattimento.
Ma non se ti escono dal...- Dorothea fece una pausa e sorrise al ragazzo, non senza una certa malizia.-...collo.

Le rune hanno un grande potere e possono essere usate per fare il bene... ma anche per fare il male.
Le faceva male pensarci, come quando si mastica qualcosa con un dente cariato, ma non riusciva a smettere di farlo.
Vi erano però alcuni ricordi che non scolorivano mai.
Siamo Shadowhunters, Cacciatori. O almeno è così che ci chiamiamo fra noi. I Sotterranei ci danno dei nomi molto più sgradevoli.
-Sai cosa sono.- Dietro, dentro il suo cranio, la seconda serie di denti del ragazzo dai capelli blu iniziò a digrignare.Uno Shadowhunter, un Cacciatore- sibilò il demone.
Il ragazzo fece un sorriso da orecchio a orecchio -Beccato- disse
Cassandra Clare "Shadowhunters- città di ossa"




"Io non sono un angelo, Jace - ripetè Clary - non restituisco i libri in biblioteca. Scarico illegalmente musica da Internet. Racconto balle a mia madre. Sono assolutamente normale."
"Non per me" Jace la guardò. Il suo viso era sospeso contro un fondale di stelle.


"Tu sei mia sorella - disse Jace alla fine - mia sorella, il mio sangue, la mia famiglia. Dovrei sentire il desiderio di proteggerti." Rise in silenzio e senza umorismo. "Proteggerti da tutti i ragazzi che vorrebbero fare con te esattamente quell che vorrei fare io."


("Shadowhunters - Città di vetro" di C. Clare)


Mi insegnò che nella schiena di un uomo c'è un punto dove, se ci affondi una lama, puoi bucargli il cuore e spezzargli la spina dorsale in un colpo solo, ...A quanto pare abbiamo ricevuto lo stesso regalo di compleanno quell'anno, pensò Jace. Vero fratellone?
Potevi avere qualunque altra cosa al mondo, ma hai voluto me.
Un vero vampiro sa di essere morto
Quello che non mi ammazza... farà meglio a mettersi a correre.
Puoi sommergere la verità per un pò, ma poi risale di nuovo in superficie.
Purtroppo, di solito odi più profondamente proprio le persone che un tempo hai amato.
La gente crede quello che vuole credere.
Una cosa che imparerai quando sarai più vecchio è che quando la gente ti dice qualcosa di molto sgradevole su di sé, generalmente è vero.
Le apparenze sono molto importanti, specialmente in politica. Puoi condizionare le masse a tuo piacere, a patto che tu abbia una buona storia
I figli non capiscono mai l'amore di un genitore...Al mondo non c'è nulla di simile.
Finchè al mondo c'era il caffè, le cose non potevano andare poi tanto male.
Ero già nato quando il Mar Morto era solo un lago che si sentiva poco bene.
Tutto ha una fine, prima o poi.
..le fate vivono centinaia di anni e sono astute come serpi. Non possono mentire, ma adorano giocare a dire la verità in maniera creativa. Scopriranno ciò che vuoi più di ogni altra cosa al mondo e te lo offriranno... nascondendoci dentro un'insidia che ti farà rimpiangere di averlo mai desiderato.
Se invadi il loro territorio, i vampiri possono attaccarti, ma una fata può costringerti a ballare fino a farti morire con le gambe ridotte a moncherini, può indurti con l'inganno a una nuotata di mezzanotte e trascinarti urlante sott'acqua finchè non ti esplodono i polmoni, può riempirti gli occhi di polvere fatata finchè non te li strappi...
Odiava quando gli altri si preoccupavano per lui. Gli dava l'impressione che ci fosse davvero qualcosa di cui preoccuparsi.
Dio forse esiste o forse no, ma in ogni caso ce la dobbiamo cavare da soli.


Cassandra Clare "Shadowhunters- città di vetro"
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  • Sai, ci sono ferite che un cacciatore può rivivere, ferite causate dal veleno di un demone: non ti rendi neanche conto di cosa c'è che non va in te, ma dentro stai lentamente sanguinando a morte. Ecco, essere solo un fratello per te mi da la stessa sensazione. (Jace)


 Clary: Io non sono un angelo, Jace. Scarico illegalmente musica da internet, non restituisco i libri in biblioteca, racconto balle a mia madre. Sono assolutamente normale.
Jace: Non per me.


 Io ti amo e ti amerò fino alla morte e, se c'è una vita dopo la morte, ti amerò anche allora. (Jace a Clary)

E adesso ti sto guardando e tu mi chiedi se ti voglio ancora, come se io potessi smettere di amarti. Come se potessi essere disposto ad abbandonare la cosa che più di ogni altra mi rende forte. Non ho mai osato dare tanto di me a nessuno, prima d'ora. Poche briciole ai Lightwood, a Isabelle e ad Alec, e mi ci sono voluti anni... Ma, Clary, dalla prima volta che ti ho vista, io ti sono appartenuto completamente. Ed è ancora così. Se tu mi vuoi. (Jace)


Jace sapeva di non piacerle molto, ma non poteva biasimarla: anche lui, al suo posto, probabilmente non si sarebbe piaciuto.

Però, Magnus, non me l'hai mai detto. Non mi hai mai avvertito che sarebbe stato così, che un giorno mi sarei svegliato e mi sarei accorto di star andando in una direzione che tu non potevi seguire. Non mi hai mai ricordato che siamo essenzialmente diversi. Non c'è "finché morte non vi separi", per chi non muore mai. (Alec)

– Non si possono avere due padri- disse Jace.


  • Ora guardo i miei fratelli che spalancano le porte dei loro cuori e penso: -Ma siete pazzi?- I cuori si infrangono. E penso che, anche quando si ricompongono, non si torna più gli stessi di prima. (Isabelle)
 Ogni nascosto aveva sangue di un odore diverso: le fate sapevano di fiori morti, gli stregoni di fiammiferi bruciati, altri vampiri di metallo. Clary una volta gli aveva chiesto di cosa odorassero gli Shadowhunters. "Luce del sole", le aveva risposto. (Simon)
Non possono mentire, ma adorano giocare a dire la verità in maniera creativa. Scopriranno ciò che vuoi più di ogni altra cosa al mondo e te lo offriranno... nascondendoci dentro un'insidia che ti farà rimpiangere di averlo mai desiderato. (Jace)


Jace, lo sapeva, non aveva la stessa sensazione. Simon era stato a guardarlo con un senso di malessere allo stomaco, incapace di distogliere lo sguardo, quando aveva preso Clary tra le braccia e l'aveva baciata con un tale slancio che aveva temuto che uno dei due o entrambi potessero andare in frantumi. L'aveva stretta come se potesse annientarla in se stesso, come se potessero fondersi in un'unica persona.


Ho la sensazione che tu preferisca struggerti per qualcuno con cui non potrai mai stare piuttosto che provare a stare con qualcuno con cui potresti. (Simon)


  • Jace: A volte sparisci completamente nella tua testa. Mi piacerebbe poterti seguire.
    Lo fai, avrebbe voluto dire Clary. Sei continuamente nella mia testa.


  • Ogni volta che tu stai per morire, sto per morire anch'io. (Jace)
  • Quando ami qualcuno, non hai scelta. L'amore ti nega ogni scelta. (Clary)
 Pensi che non abbia visto il modo in cui vi guardate? Il modo in cui pronuncia il tuo nome? Puoi anche credere che io non abbia sentimenti, ma ciò non significa che non sia capace di vederli negli altri. (Valentine a Clary)


 Certo che ho già sentito la parola "paura". Solo che preferisco credere che non abbia niente a che fare con me. (Jace)



Stavo ridendo perché le dichiarazioni d'amore mi divertono, soprattutto quando si tratta di amori non corrisposti. E perché il tuo amico Simon è uno dei mondani più mondani che abbia mai incontrato. (Jace a Clary)
  • Il bambino non pianse mai più e non dimenticò mai ciò che aveva imparato: che amare significava distruggere e essere amati significava essere distrutti. (Jace)
  • Forse un giorno gli ultimi saranno i primi, ma per ora sono i vanitosi a divertirsi di più. (Jace a Clary)
  • Simon aveva l'aria del bravo ragazzo che ti viene a prendere a casa ed è educato coi tuoi genitori e fa le coccole al tuo cane. Jace, invece, sembrava il tipo di ragazzo che viene a casa tua e le dà fuoco. (Clary)

[...] ho capito che non avevo smesso di credere in Dio. Avevo solo smesso di credere che gliene importasse qualcosa di noi. Dio forse esiste, Clary, o forse no, ma non credo che abbia importanza. In ogni caso ce la dobbiamo cavare da soli. (Jace)

 «E quello è il motto dei Nephilim... dei Cacciatori.»
«Cosa vuol dire?» Il sorriso di Jace fu un lampo bianco nell'oscurità. «Significa "Cacciatori: strafighi in nero dal 1234".»


  • Si dice che i Nephilim siano i figli degli uomini e degli angeli. Tutto ciò che ci ha lasciato questa discendenza dagli angeli è una maggiore altezza da cui precipitare quando cadiamo. (Hodge)
  • «Dove c'è un sentimento non ricambiato c'è uno squilibrio di potere. È uno squilibrio facile da sfruttare, ma non è saggio farlo. Dove c'è amore, spesso c'è anche odio. Possono esistere fianco a fianco.»(Hodge)


  • Non tutto quello che Jace faceva era folle e suicida, [...] Lo sembrava soltanto.
CITAZIONI di Shadowhunters:



Shadowhunters, Parte prima, cap 3)
«Mi chiamo Clary.»
«Lo so» disse Jace. «Bel nome. Come l’erba, la clary sage, la salvia sclarea. Una volta si credeva che mangiando i semi di quell’erba si potessero vedere le fate. Lo sapevi?»


(Shadowhunters, Parte prima, cap 3)
«Cos’è una mondana?»
«Una mortale. Una persona del mondo degli umani. Una come te.»
«Ma anche tu sei umano.»
«Sì» disse lui. «Ma non sono come te.»



( Clary e Jace - Shadowhunters, Parte prima, cap 3)
«Siamo Shadowhunters, Cacciatori. O almeno è così che ci chiamiamo fra noi. I Sotterranei ci danno dei nomi molto più sgradevoli.»
«Chi sono i Sotterranei?»
«I Figli della Notte. Stregoni. Esseri magici. Il popolo magico di questa dimensione.»
Clary scosse il capo. «Ma certo, come no? E immagino che ci siano anche vampiri, lupi mannari e zombi, vero?»
«Naturalmente» la informò Jace con aria distaccata. «Anche se gli zombi si trovano quasi tutti più a sud, dove vivono i sacerdoti vudù.»
«E le mummie? Se ne vanno in giro per l’Egitto?»«Non essere ridicola. Nessuno crede alle mummie.»



( Clary e Jace - Shadowhunters, Parte prima, cap 3)
«È il mio stilo» disse Jace.
Clary non chiese cosa fosse. Era troppo occupata a cercare di reggersi in piedi. Il terreno si alzava e si abbassava sotto i suoi piedi. «Jace» disse mentre si accasciava su di lui. Jace la prese al volo, come se fosse abituato a salvare ragazze che svenivano, come se lo facesse tutti i giorni. Forse era proprio così. La prese in braccio e le disse all’orecchio qualcosa che suonava come “Alleanza”. Clary voltò la testa all’indietro per guardarlo, ma vide solo le stelle che correvano nel cielo buio sopra di lei. Poi si sentì pesantissima e neanche le braccia di Jace attorno a lei bastarono a impedirle di cadere.




(Jace- I Dimenticati, parte prima, cap.6)
«Come facevi a sapere che ho del sangue di Shadowhunters? C’era un modo per esserne sicuro?»
L’ascensore arrivò con un ultimo brontolio. Jace aprì la grata. L’interno, tutto metallo nero e decorazioni dorate, ricordò a Clary una gabbia per uccelli.
«Ci ho provato» ammise lui chiudendosi la porta alle spalle. «Mi sembrava la spiegazione più plausibile.»
«Ci hai provato? Dovevi esserne abbastanza sicuro, considerato che avresti potuto uccidermi.»
Lui premette un pulsante sulla parete e l’ascensore si mise in azione con un sobbalzo e un grugnito vibrante che Clary si sentì nelle ossa dei piedi.
«Ero sicuro al novanta per cento.»
«Capisco» disse Clary.
C’era qualcosa di strano nella sua voce, perché Jace si voltò a guardarla. La mano di Clary lo colpì al volto con uno schiaffo che lo fece sobbalzare. Lui si portò una mano alla guancia, più per la sorpresa che per il dolore.
«Perché diavolo l’hai fatto?»
«Per l’altro dieci per cento»



(Jace e Clary – I Dimenticati, parte prima, cap. 6)
Jace sollevò un sopracciglio. «Posso fare qualcosa per te?»
Clary si trasformò immediatamente in una traditrice del proprio stesso sesso: «Quelle ragazze laggiù ti stanno fissando.»
Jace assunse un’espressione vagamente gratificata. «Ma certo» gongolò. «Sono incredibilmente attraente.»
«Non hai mai sentito dire che la qualità più attraente in una persona è la modestia?»
«Vale solo per le persone brutte» rispose Jace. «Forse un giorno gli ultimi saranno i primi, ma per ora sono i vanitosi a divertirsi di più.»
Clarissa "Clary" Morgenstern/Fray/Fairchild: è la protagonista della serie, una Cacciatrice di sedici anni cresciuta come “mondana” (umana) dalla madre per proteggerla. Ha la capacità di creare nuove rune a causa degli esperimenti con sangue di angelo che Valentine ha condotto su di lei prima della sua nascita. Dalla personalità caparbia, ha difficoltà di socializzazione e adora leggere fumetti. In 'Città di Cenere' intratterrà una breve relazione con il suo migliore amico Simon nonostante continui ad essere innamorata del suo presunto fratello Jace. Gran parte dei primi tre libri della serie è incentrata sulla ricerca di Clary di aiutare la madre mentre si adatta alla propria nuova vita da Shadowhunter. Alta poco più di un metro e cinquanta, dal fisico minuto, ha grandi occhi verde scuro e boccolosi capelli color rame. È lei a salvare Jace sia nel terzo libro, resuscitandolo grazie a all'angelo Raziel, che nel quinto, colpendolo con una spada angelica appartenente a San Michele Arcangelo ottenuta da Simon dallo stesso Raziel liberandolo dal legame con Sebastian. Clary sarà interpretata da Lily Collins nella produzione cinematografica del primo libro.



Jonathan Christopher "Jace" Herondale/Wayland/Morgenstern/Lightwood: un altro dei personaggi principali della serie, un Cacciatore orfano che vive con i Lightwood nell’Istituto di New York. Dice di essere il miglior Shadowhunter della sua età, essendo stato addestrato severamente da suo padre per uccidere, e proprio per questo tipo d'infanzia ha paura di legarsi in maniera affettuosa a qualcuno. Dal fisico atletico, gli occhi ambrati e i capelli biondi e ondulati. Jace ha una particolare cicatrice a forma di stella sulla spalla, che, come rivelato più tardi nella serie, è testimonianza di un contatto diretto con un angelo, e quindi indicazione del fatto che lui è un Herondale. Clary lo descrive come avente un viso angolare (zigomi alti, mascella forte, mento deciso) e spesso somigliante a un angelo; inoltre è alto di statura (un metro e ottanta circa). Il suo bell'aspetto lo rende popolare con le ragazze, ma comunque non ha mai avuto una relazione seria. A volte è davvero arrogante e stizzoso, ma in realtà è molto gentile, appassionato, premuroso; è dotato di un inusuale e veramente cinico senso dell’umorismo. S’innamora di Clary fin dall'inizio, ma è tormentato perché crede che lei sia sua sorella per quasi tutta la serie. Alcuni capitoli nella serie seguono esclusivamente Jace, rivelando la frustrata, solitaria personalità che lui compensa inveendo contro gli altri. Si scopre più tardi che non è il figlio né di Valentine né di Michael Wayland, bensì di Stephen e Céline Herondale. Quando Céline, incinta di otto mesi, si suicidò, Valentine salvò il bambino e lo allevò per conto proprio, con l’aiuto di Hodge. Jace, come Clary, avrà come risultato dagli esperimenti di Valentine, più sangue di angelo dei normali Shadowhunters, che gli dà l’abilità di saltare incredibilmente in alto e correre più veloce degli altri. Jace è pugnalato al cuore e ucciso da Valentine in “Città di Vetro”, ma Clary, tramite l’angelo Raziel, lo riporta in vita. Nel quarto Lilith riesce a "unirlo" in un legame di gemellaggio demoniaco ad un Sebastian redivivo. Nel quinto libro viene mostrato legato indissolubilmente a Sebastian, tanto che se uno viene ferito entrambi sanguinano. Viene salvato dalla spada angelica di San Michele Arcangelo ottenuta da Simon dall'angelo Raziel. Jace sarà interpretato da Jamie Campbell Bower nella produzione cinematografica del primo libro.

Jace Wayland/Herondale

La storia della vita di Jace è uno dei racconti più complessi nella saga. E ‘stato cresciuto dal perfido Valentine Morgenstern.
Jace credeva che lui fosse suo padre quando in realtà, era il figlio di Stephen e Celine Herondale. Prima che lui nascesse, comunque, entrambi i suoi genitori morirono e lui è stato fatto nascere dal cadavere di Celine da Hodge Starkweather e Valentine.
Valentine, che fingeva di essere Michael Wayland, ha cresciuto Jace come suo figlio, Jonathan, fino a quando aveva dieci anni. Valentine poi simulando la propria morte, mandò Jace ad essere accudito da Maryse e Robert Lightwood.
Dopo aver saputo che suo padre non era Michael Wayland e non era mai morto, ha inoltre scoperto che Clary  Fray, la ragazza di cui è innamorato, è sua sorella. Sia Clary che Jace sono stati devastati da questa rivelazione fino a quando alla fine si scopre che Valentine non è mai stato il padre di Jace e che i Herondale erano i suoi veri genitori.
Come madre di Stephen Herondale, Imogen Herondale, che è sempre stata contro Jace, scopre alla fine sul punto di morte di essere sua nonna.
A causa degli esperimenti che Valentine ha fatto su di lui sin da quando era nel grembo della madre (infatti gli veniva somministrato del sangue di angelo) egli ha il “dono dell’angelo”.
Lui è più forte degli altri Shadowhunter e ha una soglia del dolore anormalmente alta. Ha anche la capacità di saltare per lunghe distanze (come se volasse).
Il soprannome “Jace” gli è stato dato da Maryse Lightwood quando venne a vivere con lei e la sua famiglia.

PERSONALITA’:
Jace è quel tipo di eroe sarcastico, cinico e spiritoso ma anche vanitoso, arrogante ma allo stesso tempo pieno di angoscia. Egli dà l’impressione di tenere la maggior parte delle persone a giusta distanza da se, ma è anche del tutto cavalleresco con le donne. Il suo carisma, la sua bellezza e fascino lo hanno reso un bersaglio piuttosto ambito tra le donne. Non si lega emozionalmente mai a nessuno, a meno che non sia per un periodo molto breve. Valentine è stato un padre autoritario e perfido e gli ha insegnato che “amare significa distruggere”. Le uniche persone per cui Jace ha un sentimento, prima che conoscesse Clary, sono Alec e Isabelle, e in misura minore Maryse, Robert e Max. Jace condivide l’atteggiamento snob verso i Mondani e i Nascosti che i Lightwood hanno in comune con Valentine, anche se loro non hanno tendenze estreme come quest’ultimo. Sotto la maschera da irriverente di Jace si nasconde un’anima in costante pena. Egli è pieno di una rabbia profonda che però gli da la forza e la tenacia per combattere e uccidere i demoni. Mentre Isabelle esce con i ragazzi per calmare i suoi nervi, Jace si rilassa combattendo. Clary si è resa conto che la lotta per Jace è come “il sesso per le persone normali”. Jace è un tipo molto passionale e quando si innamora di Clary lo fa profondamente. Sotto la maschera di presuntuoso, egli prova un odio profondo che si intensifica poi dopo che scopre che in parte è demone. Si biasima in continuazione per i suoi sentimenti incestuosi verso Clary. Fortunatamente poi apprende che lui e Clary non sono in realtà fratelli ed inoltre scopre che anziché essere in parte demone, egli è in realtà in parte angelo. Jace ha una morale molto forte, tuttavia delle volte mostra delle tendenze sadiche ereditate da Valentine e delle volte può essere molto vendicativo e crudele specialmente quando deve proteggere le persone che ama. Una parte di Jace vuole bene a Valentine, nonostante l’abuso, perché spesso è stato gentile e affettuoso con lui.