Shadowhunters, Parte prima, cap 3)
«Mi chiamo Clary.»
«Lo so» disse Jace. «Bel nome. Come l’erba, la clary sage, la salvia sclarea. Una volta si credeva che mangiando i semi di quell’erba si potessero vedere le fate. Lo sapevi?»
(Shadowhunters, Parte prima, cap 3)
«Cos’è una mondana?»
«Una mortale. Una persona del mondo degli umani. Una come te.»
«Ma anche tu sei umano.»
«Sì» disse lui. «Ma non sono come te.»
( Clary e Jace - Shadowhunters, Parte prima, cap 3)
«Siamo Shadowhunters, Cacciatori. O almeno è così che ci chiamiamo fra noi. I Sotterranei ci danno dei nomi molto più sgradevoli.»
«Chi sono i Sotterranei?»
«I Figli della Notte. Stregoni. Esseri magici. Il popolo magico di questa dimensione.»
Clary scosse il capo. «Ma certo, come no? E immagino che ci siano anche vampiri, lupi mannari e zombi, vero?»
«Naturalmente» la informò Jace con aria distaccata. «Anche se gli zombi si trovano quasi tutti più a sud, dove vivono i sacerdoti vudù.»
«E le mummie? Se ne vanno in giro per l’Egitto?»«Non essere ridicola. Nessuno crede alle mummie.»
( Clary e Jace - Shadowhunters, Parte prima, cap 3)
«È il mio stilo» disse Jace.
Clary non chiese cosa fosse. Era troppo occupata a cercare di reggersi in piedi. Il terreno si alzava e si abbassava sotto i suoi piedi. «Jace» disse mentre si accasciava su di lui. Jace la prese al volo, come se fosse abituato a salvare ragazze che svenivano, come se lo facesse tutti i giorni. Forse era proprio così. La prese in braccio e le disse all’orecchio qualcosa che suonava come “Alleanza”. Clary voltò la testa all’indietro per guardarlo, ma vide solo le stelle che correvano nel cielo buio sopra di lei. Poi si sentì pesantissima e neanche le braccia di Jace attorno a lei bastarono a impedirle di cadere.
(Jace- I Dimenticati, parte prima, cap.6)
«Come facevi a sapere che ho del sangue di Shadowhunters? C’era un modo per esserne sicuro?»
L’ascensore arrivò con un ultimo brontolio. Jace aprì la grata. L’interno, tutto metallo nero e decorazioni dorate, ricordò a Clary una gabbia per uccelli.
«Ci ho provato» ammise lui chiudendosi la porta alle spalle. «Mi sembrava la spiegazione più plausibile.»
«Ci hai provato? Dovevi esserne abbastanza sicuro, considerato che avresti potuto uccidermi.»
Lui premette un pulsante sulla parete e l’ascensore si mise in azione con un sobbalzo e un grugnito vibrante che Clary si sentì nelle ossa dei piedi.
«Ero sicuro al novanta per cento.»
«Capisco» disse Clary.
C’era qualcosa di strano nella sua voce, perché Jace si voltò a guardarla. La mano di Clary lo colpì al volto con uno schiaffo che lo fece sobbalzare. Lui si portò una mano alla guancia, più per la sorpresa che per il dolore.
«Perché diavolo l’hai fatto?»
«Per l’altro dieci per cento»
(Jace e Clary – I Dimenticati, parte prima, cap. 6)
Jace sollevò un sopracciglio. «Posso fare qualcosa per te?»
Clary si trasformò immediatamente in una traditrice del proprio stesso sesso: «Quelle ragazze laggiù ti stanno fissando.»
Jace assunse un’espressione vagamente gratificata. «Ma certo» gongolò. «Sono incredibilmente attraente.»
«Non hai mai sentito dire che la qualità più attraente in una persona è la modestia?»
«Vale solo per le persone brutte» rispose Jace. «Forse un giorno gli ultimi saranno i primi, ma per ora sono i vanitosi a divertirsi di più.»
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