CITAZIONI DALLA SAGA SHADOWHUNTERS
“«E poi» aggiunse con l’ombra di un sorriso «sei mia sorella.»
«Non dirlo così…»
«Che
cosa, “sorella”?» Jace scrollò la testa. «Quando ero piccolo scoprii
che se ripetevi all’infinito e abbastanza velocemente una parola
qualsiasi, perdeva ogni significato. Stavo a letto sveglio e mi dicevo
di continuo… zucchero, specchio, sussurro, buio. Sorella» disse piano.
«Tu sei mia sorella.»
«Non importa quante volte lo ripeti, sarà sempre vero.»
«E non importa cosa non mi lasci dire, anche quello sarà sempre vero.»”
(Shadowhunters città di cenere)
“— È impossibile fingere — disse Jace con assoluta chiarezza. — Io ti
amo e ti amerò fino alla morte e, se c’è una vita dopo la morte, ti
amerò anche allora. — Clary trattenne il respiro. Le aveva dette. Le
parole da cui non si tornava indietro. Cercò disperatamente qualcosa da
dire, ma non le venne niente.”
(Shadowhunters. Città di vetro)
«Io non sono Jace.»
Il sogghigno si allargò. «Nessuno lo è. E ho la sensazione che lo sappia anche lui.»
«E questo cosa dovrebbe significare?»
«Oh,
sai, Jace mi ricorda un mio vecchio ragazzo. Ci sono tizi che ti
guardano come se volessero fare sesso. Jace ti guarda come se aveste già
fatto sesso e fosse stato magnifico e adesso foste solo amici... anche
se tu vorresti di più. Fa impazzire le ragazze. Capisci cosa intendo?»
Sì, pensò Clary. «No» disse.
«Immagino, visto che sei sua sorella. Dovrai credermi sulla parola.»
Shadowhunters -Città di cenere- Capitolo 14
«Ho sempre pensato che quello di Caino sia il primo marchio documentato. Senza dubbio lo ha protetto.»
«Ma non era certo un angelo» obiettò Clary. «Non ha ucciso suo fratello?»
«E noi non stiamo pensando di uccidere nostro padre?» disse Jace.
Shadowhunters -Città di cenere- Capitolo 17
So che cosa c'è di sbagliato in me. E forse... forse è per questo che ho
tanto bisogno di te. Perché se Valentine ha fatto di me un mostro,
allora immagino che abbia fatto di te una specie di angelo. E Lucifero
amava Dio, no? Così almeno dice Milton nel Paradiso perduto.
[...]
— Io non sono un angelo, Jace — ripetè Clary. — Non restituisco i libri
in biblioteca. Scaricoillegalmente musica da internet. Racconto balle a
mia madre. Sono assolutamente normale.
— Non per me. — Jace
la guardò. Il suo viso era sospeso contro un fondale di stelle. Non
c'era nulla, nella sua espressione, della sua solita arroganza: Clary
non l'avevamai visto così indifeso, ma anche questo suo essere indifeso
era intriso di un odio verso se stesso profondo come una ferita.
Shadowhunters -Città di vetro- capitolo 9
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