Qualcosa
si muove di fronte a loro, una scintilla di luce bianca, e,
all’improvviso, lei si ferma e si gira per metà verso di lui, già nel
cerchio delle sue braccia, ed è calda, morbida e delicata quando Jace la
bacia.
È sbalordito. Non funziona così, il suo corpo non fa mai
niente senza il suo permesso. È un suo strumento al pari del pianoforte,
e l’ha sempre padroneggiato alla perfezione. Ma lei ha un sapore così dolce, sa di mele e di rame, e quel corpo fra le sue braccia sta tremando.
Lei è così piccola… Le sua braccia la avvolgono, per sorreggerla, e lui
si sente perso. Ora capisce perché, nei film, i baci vengono ripresi
come vengono ripresi, con la cinepresa che gira in infiniti cerchi:
sente che il terreno gli manca sotto i piedi e si aggrappa a lei,
piccola com’è, come se potesse sostenerlo.
I palmi delle mani scendono sulla schiena di Clary.
La sente respirare contro di sé, un gemito fra un bacio e l’altro.
Sente quelle dita sottili fra i capelli, sulla nuca, che glieli
aggrovigliano dolcemente, e gli torna in mente la prima volta che ha
visto il fiore della mezzanotte: troppo bello per essere davvero di
questo mondo, ha pensato.
-Scena nella serra dal punto di vista di Jace (Le pagine rubate da Cassandra Clare)
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